Affreschi del ‘300


Padova, città d’arte antichissima e tra le più importanti d’Italia, ogni anno attira milioni di turisti da tutto il mondo grazie ai suoi inestimabili tesori artistici, storici e culturali proclamati Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Si tratta di un “itinerario diffuso”, nel centro storico di Padova, che comprende otto edifici e complessi monumentali, in cui sono custodite le opere pittoriche di Giotto e degli artisti che ne hanno seguito l’insegnamento nel corso del XIV secolo.

cappella scrovegni padova

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Urbs Picta: un tuffo nel passato per conoscere la Padova del Trecento

Scopriamo quali sono gli otto siti patrimonio Mondiale dell’Unesco che raccontano la storia della Padova del Trecento.
Non puoi perderti la visita all’Urbs Picta (città dipinta): il meraviglioso ciclo di Affreschi del Trecento.

Quanto tempo necessita la visita? Anche una sola giornata e potrai accedere a tutti i siti con un unico biglietto, acquistabile comodamente anche tramite app.

La Cappella degli Scrovegni

Il capolavoro indiscusso di Giotto, che raffigura gli episodi della vita di Cristo e di sua madre Maria.
I personaggi dei cicli pittorici vengono rappresentati in dimensione quotidiana, umana, che l’osservatore di quell’epoca poteva facilmente sentire propria. Tra le vicende raccontate con più pathos, c’è il “bacio di Giuda”, in cui Gesù resta immobile e fulmina Giuda con lo sguardo, scena con cui Giotto vuole sottolineare il dramma tutto umano del tradimento di un amico e della delusione e della sofferenza che questo comporta.

La Chiesa degli Eremitani

Qui si trovano tracce dei cicli pittorici commissionati a Guariento di Arpo e Giusto de’ Menabuoi: importanti affreschi trecenteschi che rappresentano il primo esempio della ricezione dell’arte giottesca in città.

Palazzo della Ragione

Dodici anni dopo la raffigurazione della giustizia divina nella Cappella degli Scrovegni, a Giotto fu commissionata un’opera nel palazzo dove invece si amministrava la giustizia laica, quella terrena.
Con oltre trecento scene raffigurate lungo tutte le pareti del Salone, questo ciclo di affreschi è tra i più vasti e complessi che si conoscano e raffigura motivi astrologici come segni zodiacali, pianeti e costellazioni.

Battistero della Cattedrale

Con gli affreschi sulla Storia della Salvezza che narrano le vicende della vita di Cristo e San Giovanni Battista, la pittura di Giusto de’ Menabuoi ha raggiunto il suo apice espressivo.
Seguendo le orme di Giotto, anche Menabuoi continua l’attualizzazione e laicizzazione della storia sacra, ritraendo personalità appartenenti alla corte Carrarese, come Francesco Petrarca.

Basilica e convento di Sant’Antonio

È proprio in questo Santuario che Giotto “ha mosso i suoi primi passi”, dal punto di vista artistico, nella città di Padova. Oltre alle prime testimonianze pittoriche del maestro fiorentino, sono presenti tutti i maggiori protagonisti della storia dell’affresco padovano del Trecento: Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona.

Cappella della Reggia Carrarese

Nel ciclo affrescato da Guariento, primo artista a ricoprire il ruolo di pittore di corte, la narrazione assume una dimensione cortese, che lo inserisce a pieno titolo nella tradizione dell’affresco giottesco. Per la prima volta gli episodi delle Storie dell’Antico Testamento non vengono raffigurati in modo isolato, ma in uno spazio continuo.

Oratorio di San Giorgio

Situato a destra della Piazza del Santo, l’Oratorio di San Giorgio custodisce il ciclo pittorico dipinto da Altichiero da Zevio, in collaborazione con Jacopo da Verona, che narra la vita di Cristo e dei santi protettori della famiglia Lupi, committente dell’opera. L’incredibile utilizzo della prospettiva e la conformità alle dimensioni reali, fanno di questi affreschi gli assoluti predecessori delle ricerche quattrocentesche sullo spazio.

Oratorio di San Michele

Con questo ciclo di affreschi si conclude la tradizione dell’affresco padovano iniziata da Giotto. Ma, nonostante Jacopo da Verona riprenda elementi introdotti dai precedenti esponenti trecenteschi, riesce a rielaborarli secondo la sua personalità.

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